Trama del libro
Rosa Luxemburg pensava che Berlino potesse nasconderla. Il 1919 era appena iniziato e la rivoluzionaria marxista insieme al compagno di lotte Karl Liebknecht era riuscita a trasformare un’ondata di scioperi e proteste in una rivoluzione, la Spartakusaufstand, Rivolta spartachista. Ma quando il governo socialdemocratico di Frederich Ebert diede ordine ai Freikorps di sedare i rivoltosi, non ci fu riparo o nascondiglio sicuro. Fu una soffiata a portare le milizie paramilitari di orientamento reazionario nell’appartamento sulla Mannheimer Strasse dove si erano rifugiati Rosa e Karl. Li condussero nel lussuoso Hotel Eden al cospetto del capitano Waldemar Pabst.
Pabst aveva sentito Rosa Luxemburg arringare ed era convinto che metterla a tacere avrebbe distrutto la più grande arma dei rivoluzionari. Perciò aveva già messo a punto uno squadrone della morte. Era il 15 gennaio, dopo avere interrogato e torturato Luxemburg e Liebknecht disse che li avrebbe fatti portare nella prigione Moabit in due auto diverse. Ma, su suo ordine, i due non raggiunsero mai il carcere.
Liebknecht fu portato nel parco di Tiergarten e giustiziato. Un colpo di pistola alla testa mise invece fine alla vita di Luxemburg. Il suo corpo fu gettato nelle fredde acque del canale Landwehr e recuperato solo cinque mesi dopo. È così che finì la Rivoluzione e iniziò la Repubblica di Weimar. Con due martiri della causa comunista. La Rosa rossa della sinistra aveva solo 47 anni e aveva dedicato tutta la sua esistenza alla lotta per l’emancipazione dei lavoratori.
“Ella fu – e resta per noi – un’aquila. E non solo i comunisti in tutto il mondo onoreranno la sua memoria, ma la sua biografia e la sua opera completa serviranno come utili manuali per formare molte generazioni di comunisti in tutto il mondo”, scrisse il leader della Rivoluzione russa Vladimir Lenin. Parole preveggenti: a cento anni da quella morte brutale, Rosa Luxemburg è tuttora riconosciuta come una delle menti più brillanti dell’ideologia marxista.